L'Airdrop di Stellar che da fino a 7.100 XLM in due anni
Reading Time: 2-2 minutes
Ho comprato per la prima volta bitcoin 2 anni fa circa. Da quel momento in poi, per circa 6 mesi, ho fatto trading (anche giornaliero), dannandomi su tutte le improbabili cryptovalute che da un giorno all’altro facevano il +600% o anche di più.
Ho guadagnato soldi, ne ho persi un bel po’ (meno di quanti ne ho guadagnati, per fortuna).
Ora sono un HODLER, uno di quelli che pensa solo ad accumulare e mai a spendere. Vorrei diventare quello che i giornali statunitensi, nel 2018, hanno definito il ‘Millennial crypto-millionaire’. Forse tra 20 anni.
Ma non smetto mai di informarmi, di fare ricerche, fare ricerca, e capire quali saranno i prossimi passi. Ed è così che qualche mese fa ho scaricato Keybase, un’app che permette di fare un sacco di cose, tra cui chattare con altri che usano la piattaforma usando un protocollo decentralizzato, archiviare file in una specie di cloud decentralizzato e usare Stellar Lumens (XLM) per scambiarsi denaro.
Una piattaforma omnicomprensiva che però non ho ancora usato appieno, devo dire. Pochi sono iscritti, quindi c’è poca gente con cui chattare, e la funzione di storage non la uso molto perché la maggioranza dei file che uso sono con formato proprietario, tipo quelli della suite iWork e quelli di Google Docs. Sì, sono poco open source in questo senso.
In ogni caso, ieri mi è arrivato questo bel messaggino nella chat:
Circa 20 euro di Stellar sul mio conto, ed altrettanti ogni mese per i prossimi due anni. OK, non sono moltissimi, ma facendo due conti sono circa 7100 XLM in due anni, che oggi valgono circa 390 euro ad oggi. Il prezzo potrebbe salire, come sempre.
Ma lasciando stare il prezzo, la mossa è molto astuta: gli airdrop si pianificano per incentivare gli utenti a spendere, perché più spendono più aumenta il volume del transato, più diminuisce la volatilità e maggiore diventa l’affidabilità della stessa come moneta di scambio. Stellar si sta imponendo sempre di più come l’“avversario vero” di Ripple, che viene sempre nominata “la crypto delle banche”. Tra i puristi di bitcoin, XRP è proprio scam, truffa.
Stellar invece ha una storia diversa: è più basata sulla community, la piattaforma ha delle fondamenta più vicine a quelle di bitcoin rispetto a Ripple ed XRP. C’è una collaborazione in essere con IBM, ma gli sforzi per alimentare le app ‘dal basso’ sono state tantissime.
Non ho approfondito la natura tecnologica di Stellar, sono sincero. Non voglio sembrare presuntuoso in materia. Si può comprendere la blockchain ma esistono decine, se non centinaia, di varianti di natura leggermente diversa.
Ma lo sforzo, tramite questo airdrop che andrà a rilasciare sul mercato circa 100 milioni di dollari (teorici) in due anni, è concreto. Tolgono un potenziale dalle loro tasche per affidarlo agli utenti. E quali migliori utenti se non quelli di Keybase, che è una piattaforma che ha ottime funzionalità ma che ha bisogno di una spinta per l’adozione di massa?
Sul sito dell’airdrop sono disponibili tutte le informazioni in inglese, questo è il link.