Homescreen 2020 - dock di macOS

Homescreen 2020 - dock di macOS

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macOS è il fulcro della mia attività lavorativa e creativa. Il laptop che uso ora, un MacBook Pro 13” del 2019 con processore i5, 256GB di memoria e 16 GB di RAM, è l’hub da cui partono tutte le mie attività. Come già spiegato, ho deciso di non fare il passaggio all’esperienza completamente mobile con un iPad Pro, perché sto sempre più intensificando il mio lavoro con lo sviluppo di codice (ho in programma un po’ di progetti web), e scrivere a smanettare su questo mio sito personale mi sta facendo imparare tantissimo, e non voglio mollare questa mia nuova parte di me.

Mi ero prefissato di scrivere questo articolo da un po’ di tempo, e decidere come impostare il dock del mio laptop una volta e per tutte per tutto l’anno mi ha fatto fare dei ragionamenti che ho forzato e che sono contento di aver fatto.

Questo, quindi, è il mio dock per il 2020.

Oltre alle classiche Finder, Impostazioni e App Store, che è facile spiegare perché sono lì - il Finder non lo posso togliere e Impostazioni e App Store sono di uso abbastanza comune -, ci sono esattamente altre 20 app sul mio dock. Ora, pezzo per pezzo, descriverò come tutte queste app hanno senso di esistere lì - e non per motivi banali.

Networking

Le prime sette app sono quelle che utilizzo con più frequenza non appena accendo il computer. Nello specifico, Brave è il mio browser di default. Ho già discusso della mia esperienza con Brave in un articolo approfondito. È una delle prime app che avvio, insieme ad Airmail, il mio clienti di posta da ormai circa 2 anni. Airmail non è il migliore client di posta che ci possa essere, perché secondo me non esiste proprio uno. Ogni client ha delle caratteristiche positive ma dei difetti o delle lacune non irrilevanti. Per esempio, Airmail ha una forte integrazione con app e servizi esterni (io ho configurato Things e Fantastical, ma ce ne sono altre 15 almeno) e supporta quasi tutti i tipi di account con le API, quindi senza bisogno di generare password monouso se si usa l’autenticazione a 2 fattori: Google, G Suite, Exchange, Office 365, iCloud sono i miei tipi di account, che sono tutti supportati.

Poi ci sono le app di messaggistica: in ordine, uso più frequentemente Telegram (circa 1 ora al giorno, è praticamente la mia piattaforma di scambio informazioni con l’esterno), Whatsapp (solo con chi non usa Telegram),Slack (chat dell’ufficio e community che seguo), iMessage (solo per i messaggi dell’autenticazione a 2 fattori e le promozioni/spam -.- ).

A queste cinque si aggiunge Twitter, che non è proprio una chat, ma la uso come fosse una chat globale: qualche minuto tutte le sere, scrollo per vedere cosa si dice riguardo gli hashtag che seguo di più (bitcoin, blockchain, tech, ai, Elon Musk solo per fare qualche esempio) e interagisco con gli altri. Adoro Twitter perché mi permette di avere conversazioni con sconosciuti su temi che mi interessano e di trarre importanti spunti e riflessioni. È veloce, ma basta cliccare su un hashtag per perdersi nella profondità dell’insieme dei ragionamenti singoli di tutti gli utenti.

Entertainment

Dato che il computer, per me, è lo strumento che uso principalmente per lavorare e studiare, le applicazioni di intrattenimento e svago sono molto limitate. Giochi e app per streaming sono sull’iPad, sull’Apple TV e sul computer desktop con Windows. Quindi le uniche app che davvero ha senso per me lasciare in primo piano sono tre: Apple Music, Pocket Casts e Apple TV.

Apple Music è la mia app per la musica: la uso su tutti i dispositivi, ho l’abbonamento studenti quindi pago poco meno di 60€ l’anno, e ho tutta una lista di playlist che seguo per i workout, le corse, il focus con rumore bianco, il focus con musica classica, e così via. Uso Apple Music e non Spotify perché più del 70% dei miei dispositivi sono Apple. Ho anche un HomePod che funziona alla grande con Apple Music.

Pocket Casts è una new entry, proprio di pochi giorni fa: quest’anno voglio spostare il focus della fruizione dei contenuti dalle serie TV ai podcast. Ascolto una decina di podcast, e aggiorno spesso la mia libreria, aggiungendo e rimuovendo podcast in base al periodo che sto passando e al tipo di contenuti che mi va di ascoltare. Usavo Apple Podcasts su MacBook, ma poi quando sono in auto uso Google Podcasts sul Galaxy Note 10+, e la cronologia di ascolti non viene sincronizzata. Per questo ho fatto una ricerca, durata circa un mese, e ho scelto, dopo aver provato tante alternative, di fare l’abbonamento a Pocket Casts Plus, da circa 11 euro l’anno, per avere tutte le funzionalità e anche l’app per macOS e Windows. Ho scelto in questo modo spinto sempre dalla stessa motivazione: “mi aiuta a quantificare meglio la mia vita?” E la risposta è sì.

Apple TV non la sto usando molto, però ho in programma di guardare serie TV molto più su Apple TV+ che su Netflix e Amazon Prime Video nei prossimi mesi. I motivi principali sono due: ci sono pochi contenuti e per ora non lo pago. Avere pochi contenuti mi da poca possibilità di scelta, e la qualità sembra molto alta, per cui guarderò poche serie e film, ma di qualità.

Productivity

Ci sono solo tre app che mi permettono di gestire la mia pianificazione a breve, medio e lungo termine: Things, Fantastical e Monday. Things 3 è il centro di tutte le mie attività. Uso moltissimo Things 3 sul MacBook. Ogni mattina controllo quali sono le attività e inizio a segnarle come completate. È la prima app che apro la mattina e l’ultima che chiudo la sera. Sull’app uso la metodologia GTD per classificare le attività da fare e le revisiono 3 volte al giorno: la mattina, il pomeriggio (per capire se riesco ancora a fare tutto) e la sera - per rivedere le attività da fare per il giorno successivo.

Fantastical è il mio calendario. Lo uso su tutti i dispositivi Apple, come Things 3: non ha moltissimo in più rispetto all’app nativa, ma le modalità di visualizzazione sono più confortevoli e c’è il supporto diretto per le videochiamate negli eventi con Hangouts e Zoom. Di recente Flexibits, la società che sviluppa l’app, ha rilasciato un aggiornamento (Fantastical 3) che introduce alcune funzionalità aggiuntive con un abbonamento di circa 50€ l’anno, che però non ho sottoscritto. Uso Fantastical ogni sera per creare eventi da dedicare a determinare attività - uso il timeboxing per dividere la mia giornata di lavoro.

Monday non è una mia scelta: è l’app che utilizziamo in Campus Party per gestire le attività. È come un excel potenziato per gestire le scadenze e le timeline di lavoro. La uso solo per riportare le macro-attività al team, perché tutte le micro-attività che svolgo a livello personale le traccio su Things.

Creativity

La creatività è una parte molto importante del mio lavoro. Per questo ci sono 6 app che mi aiutano in questo: Raindrop, Day One, Agenda, MacDown, Pixelmator Pro e XMind ZEN.

Raindrop è una nuova app che sto utilizzando da alcune settimane per raccogliere link. Serve semplicemente per salvare link dal web e raccoglierli in collezioni. In Raindrop ci va tutto quello che non va in Pocket e in OneNote, che sono le mie app per raccogliere articoli e ricerche, rispettivamente. C’è anche una versione premium da 3 dollari al mese, ma non ho bisogno di sotto-categorie e di altre funzionalità aggiuntive: mi basta raccogliere link e poi rivederli.

Anche Day One è una new entry. Nonostante l’avessi già provata qualche anno fa, ora ho capito come usarla: è il luogo virtuale in cui sfogo i miei pensieri ogni sera. Scrivo quasi sempre su MacBook, quasi mai su iPhone o iPad (non è su Android), perché sento come se dovessi stare comodo per far confluire i miei pensieri sullo schermo.

Agenda è una very new entry: l’avevo notata qualche mese fa, ma ho iniziato ad usarla solo a inizio gennaio. Mi serve per scrivere note relative agli appuntamenti, alle call e alle riunioni interne, nonché alle attività che pianifico. Mi serve per dare un contesto a quello che mi succede durante la giornata. È un po’ come un diario, ma che descrive la giornata che si sta evolvendo. Su Day One racconto le cose a mente fredda, su Agenda mentre accadono. E poi, un paio di volte alla settimana, revisiono tutte le note ‘Sull’Agenda’, da fare e cerco di capire se mi servono ancora, altrimenti le tolgo da ‘Sull’Agenda’. Rimangono comunque nell’app (che sincronizzo con Dropbox), ma non sono nella prima schermata, dove invece sono le note che mi servono subito.

MacDown è un editor di testo open source, su cui sto cercando di contribuire allo sviluppo (ancora non ho fatto nulla, sto studiando la documentazione). È molto semplice, supporta il markdown, c’è un tab per l’anteprima ed è estremamente veloce e leggero. Ci sto scrivendo questo articolo.

Pixelmator Pro è utilissima: sebbene costi poco più di 40€, è estremamente semplice da utilizzare e ha il livello di complessità delle funzioni di cui ho bisogno. Con Pixelmator Pro creo le copertine delle newsletter, tutti i mockup che sono su questo sito e tutte le illustrazioni con un po’ di testo e la combinazione di altre immagini. Ci facevo anche le mappe concettuali, ma poi ho scoperto XMind ZEN, che invece è un’app che serve per fare solo mappe concenttuali e tabelle. È molto semplice, anche questa, e la uso parecchio per fare schemi delle materie che studio e delle ricerche che faccio. È a pagamento, ma si può usare anche gratis se si accetta il logo XMind sulle immagini esportate.

Coding

Infine, la programmazione sta occupando una parte sempre più importante nelle mie giornate. Per questo ci sono due app che sto usando e che soddisfano tutte i miei bisogni: Atom e XCode. Entrambe le app servono, ovviamente, per programmare, ma mentre XCode è specifica come ambiente di sviluppo per realizzare app per dispositivi Apple (ma non solo, comunque), con Atom posso sviluppare in qualsiasi linguaggio di programmazione, fare commit velocemente sulle mie repository Github e, grazie ad un sistema di pacchetti aggiuntivi, aggiungere riconoscimenti per nuove sintassi, e modificare la grafica e le scorciatoie per renderlo più comodo possibile. E poi è open source.

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Giacomo Barbieri

Giacomo Barbieri

Blogger with over 5 years of experience in blogs and newspapers,passionate about AI, 5G and blockchain. Never-ending learner of new technologies and approaches, I believe in the decentralized government and in the Internet of Money.

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