Breve analisi del Q&A pubblico di Facebook
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Finalmente sono riuscito, a circa 2 settimane dalla pubblicazione, a guardare tutto il Q&A pubblico che ha trasmesso Mark Zuckerberg in diretta dal suo profilo Facebook per rispondere alla registrazione audio pubblicata anonimamente da uno stagista che riprendeva Zuckerberg mentre esprimeva, con toni un po’ ‘sciolti’, il proprio disappunto per la proposta della senatrice Elizabeth Warren di ‘rompere le Big Tech’.
Sebbene molte delle attività dei politici statunitensi siano su Twitter, un dipendente Facebook, con una domanda diretta al CEO, fa notare come in realtà la Warren, oltre ad altri politici che criticano aspramente la posizione di Facebook come piattaforma monopolista, usano proprio Facebook per fare la propria propaganda e per comunicare con il proprio pubblico.
Che ci stanno a fare quindi su Facebook, se pensano che sia un terreno poco regolamentato e rischioso?
Non voglio difendere Facebook a spada tratta, tanto meno Zuckerberg, che sa bene che ‘da grandi poteri derivano grandi responsabilità’. Come discutevo ieri nell’ultima mail della mia newsletter ‘Questa settimana in tre parole’ (link per l’iscrizione alla fine dell’articolo), Facebook ha problemi che altre Big Tech non hanno, perché influenza direttamente la cultura dei popoli. Non essendone consapevole fino allo scandalo di Cambridge Analytica, Facebook ha dovuto mettere in piedi un programma di riabilitazione, che però sembra non bastare.
Dal Q&A, che può comunque essere pianificato in anticipo, risulta però che i valori su cui si fondano le decisioni prese da Zuck e il board di Facebook siano coerenti.
Il live inizia, infatti, proprio con Zuckerberg che parla della registrazione pubblicata, aggiungendo (tradotto in italiano): “Quando l’audio è stato pubblicato, abbiamo pensato a cosa dovevamo fare. Poi ci siamo detti che in realtà le cose che avevo detto, che avevamo detto, le pensiamo davvero. Quindi questa, oggi, è l’opportunità per far vedere al mondo cosa pensiamo.”
Si parla di conversazioni crittografate, delle implicazioni culturali che questa tecnologia comporta, del cambiamento climatico, ma anche di banali nuove funzionalità minori integrate in Facebook Messenger. In diretta sono collegati anche gli uffici di tutte le altri sedi del mondo (la diretta avviene dal quartier generale nella Silicon Valley).
Sono condivise le storie dei dipendenti che hanno attraverso sfide particolari, e alla fine è condiviso un video dall’iniziativa Community Voices from Facebook, che mira a raccogliere le storie in cui Facebook, Instagram o Whatsapp ricoprono un ruolo significativo.
Potete guardare tutto il Q&A, direttamente da Facebook, qui in basso.